domenica 29 novembre 2015

Quando un Paese retrogrado si crede avanzato e fa cose retrograde, appunto: i rifiuti !


Se qualcuno pensa che sia un argomento noioso si ricreda,  qui non si parla solo di rifiuti come “prodotti fisici di scarto”  ma di rifiuti di comunicazione,  di rifiuti politici, di rifiuto “di accettare decisioni che sono il contrario del concetto della “ diligenza del buon padre di famiglia” e di denaro sprecato.

E’ necessaria un po’ di memoria storica, è necessario guardarsi attorno e riflettere:

una parte la fornisco io a partire dal giudizio che si da degli ambientalisti in Italia: quei giudizi in generale diventati opinione pubblica,  del tipo,  rompib…!, sono contro il progresso….!, contro il nostro sviluppo economico che è edilizia, strade, controllo dei fiumi, necessità di energia, conservazione e consumo……!,  amano più le piante e gli animali che i loro figli…. ecc.ecc.ecc.,

questi giudizi sono fuffa, anche se ancora oggi più volte replicati,

Quegli ambientalisti sono i pionieri “integralisti, senza essere violenti” che hanno costretto il mondo ad avviare ricerche i risultati delle quali, per quanto drammatici,  sono consapevolezza e spesso pratiche di uso comune. (purtroppo però, quando in TV vediamo certi documentari e ci commuoviamo non ne traiamo alcuna riflessione)

I Governi che si riuniscono a livello mondiale per il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici,  energia, agricoltura, Expo forse, certamente Terra Madre,  sono sotto gli occhi di tutti.

Vi siete mai chiesti, così, rapidamente, senza bisogno di risposte:
perché oggi la ricerca su malattie come il cancro o polmonari o genetiche sono in così rapido sviluppo?
perché Governi Europei e non, ultimo il gigante Cina, hanno finanziato ricerca e sviluppo e contribuito sulle energie rinnovabili?
perché, sempre più spesso, raccomandazioni, direttive e regolamenti, si occupano di ambiente?

Non è indispensabile conoscere la risposta nello specifico, è sufficiente rendersi conto che tutto questo accade perché  i problemi esistono, sono gravi,  non si riesce a risolverli localmente.
Voglio dire: non si fa una legge per punire il furto se i furti non ci sono.


Aggiungo che, per contro, forze soprattutto economiche sono al lavoro per continuare a guadagnare denaro percorrendo la vecchia strada: energia eolica o solare al posto del petrolio significa perdere soldi; gli impianti, una volta costruiti, vanno avanti per molti anni, non si specula più.
Stessa cosa per i rifiuti: se si ricicla si specula meno sulle materie prime e sulle lavorazioni.
Sospetto che anche le industrie farmaceutiche perderebbero qualche soldino.


Ed infatti va sempre peggio. Ma io non vorrei parlare di politiche ambientali, parlo di semplici “rifiuti”, i nostri scarti, e della necessità di smaltirli e come,  


Ebbene, noi italiani facciamo la nostra parte, peccato che abbiamo imboccato l’autostrada al contrario;

già, abbiamo il decreto Sblocca Italia che si occupa di rifiuti all’art. 35 e della necessità “strategica” di incenerirli, della necessità di averne di più, di inceneritori (12/18):
costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale,”
prosegue: consentono di superare e prevenire ulteriori procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore e limitano il conferimento di rifiuti in discarica.


L’art. 35 titola: Misure urgenti per la realizzazione su scala nazionale di un sistema adeguato e integrato di gestione dei rifiuti urbani e per conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclaggio.


Io mi rifiuto di contare le “menzogne” contenute in queste poche righe, sono molte, mi è già venuta l’orticaria.


Insediamenti strategici di interesse nazionale:
bruciare immondizia nel momento in cui, ormai da anni, il campione mondiale di inceneritori Danimarca li sta chiudendo, proprio strategico non sembra. In Germania alcuni Laender stanno pagando penali, spiegherò più sotto, per chiuderli. La cosiddetta (famosa) termovalorizzazione è nulla rispetto alle perdite ed ai danni che provoca.
Quale sia poi l’interesse nazionale nel bruciare tutto quando lo scopo della raccolta differenziata è il riciclaggio, proprio chiaro non é.  Avessero solo scritto “interesse”, sarebbe stato più comprensibile.
Alla scuola elementare e poi alle medie mi hanno insegnato che l’Italia è un Paese povero di materie prime. Senza farla tanto lunga si capisce d’intuito che :
Carta-Legno-Plastica, si riciclano, non si bruciano. Ora il sistema é a regime, è valido e profittevole, la legge se ne è occupata e si chiamano:


Materie Prime Secondarie (MPS)
In base all'art. 181-bis, introdotto dal "correttivo" dell'aprile 2008, le materie prime secondarie e le sostanze e i prodotti secondari) verranno definite ed individuate con apposito decreto ministeriale nel rispetto dei seguenti criteri, requisiti e condizioni.
….quando: siano prodotti da un'operazione di riutilizzo, di riciclo o di recupero di rifiuti; ecc. Dgls 152/2006. e questo sarebbe sufficiente, invece no!
(anche qui mi chiedo perché fare una legge e definire con nome questi materiali se non fosse importante).
altra perla dell’art 35:  consentono di superare…. eventuali procedure di infrazione:
questa è una menzogna bella, buona e sfacciata. Giocando con le parole, riprese poi dagli organi di informazione tal quali, si vuol far credere che “l’Europa ce li chiede”, gli inceneritori. Eh no, noi siamo già sotto procedura di infrazione proprio perché NON facciamo ciò che “l’Europa ci chiede” (i nostri governi erano lì quando Direttive e Regolamenti sono stati “concordati”, pensavano di rilasciare autografi ai fans?) i rifiuti vanno…..preventivamente trattati attraverso processi fisici, termici, chimici, biologici  inclusa la cernita……...e favorirne il recupero. Siamo stati avvisati e poi condannati a causa delle discariche e dei rifiuti non trattati a norma.
Al 22/10/2015 l’Italia ha in corso “n. 97 procedure di infrazione, di cui 21 Ambientali”. Valore delle ammende: 1,2 MILIARDI di EURO annui. (Come dire che “l’Europa ce lo chiede” poi chissenefrega, dipende cosa conviene ai nostri eletti (fregare subito i cittadini o non dire niente, tanto, (i cittadini) pagano comunque).
ma il top, over the top, è proprio il titolo: non lo ripeto per paura di conseguenze fisiche peggiori.
Come è possibile fare un titolo del genere per costruire inceneritori? (L’Unione raccomanda di non usare il termine termovalorizzatore).
Tra incenerire e riciclare c’è  terra/cielo, giorno/notte, il bello è che per
“valorizzare energeticamente” :
  1. parte dell’energia prodotta serve al funzionamento di fabbrica,
  2. l’umido serve poco o  nulla, l’umidità sottrae energia ,
  3. carta e legno hanno potere calorifico basso,
restano le plastiche, ohibò, proprio quelle delle diossine ecc., quelle sì che bruciano bene e producono energia, ...ma va?…..! sono prodotti da idrocarburi, vedi un po’! (vetro, metalli, materiali tecnologici, non si bruciano) resta il “secco” che potrebbe essere ancora  parzialmente utile: alla fine, dagli inceneritori, viene portato in discarica almeno il 20% di prodotto di risulta.
Viceversa:
  1. l’umido diventa compost, quel terriccio che poi compriamo per i vasi dei fiori di casa e del quale siamo importatori netti,  
  2. carta e legno si sa, ma siamo importatori netti anche di quelli,
  3. le plastiche, ridotte in pellets, tornano all’industria con notevole risparmio su trattamenti e lavorazioni precedenti.
Ricordiamoci: per tutti questi prodotti, se riciclati, non saremmo più così in balìa di borse speculative o “prezzi” definiti da un mercato nel quale noi siamo “nani”.
Ed infine, giusto un piccolissimo esempio:
il mio comune, Sommacampagna, riciclone da 25 anni, ha superato l’80% di differenziata,  è fra i comuni che “chiedono” meno tasse di smaltimento rifiuti utilizzando un numero di addetti superiore. Non siamo mica Aladino, semplicemente il prodotto della raccolta differenziata  “viene venduto”;
ma è giusto dare un’idea di quanto rifiuto produciamo e di conseguenza di quanto in termini ecologici ed economici questo significhi:
nel 2014 noi 15000 abitanti abbiamo prodotto “solo” 7.789.669 kg di rifiuti, Quasi otto milioni di Kg..
Vi prego, fermatevi, tirate il fiato, questa è una massa enorme di roba:

Kg. 6.409.649, sono stati “riciclati” e venduti o consegnati alla pari,
Kg. 1.380.020, secco, spazzamento strade, ingombranti non riciclabili, in discarica,
Dunque 82,28% riciclato ed il 17,72% in discarica. E si potrebbe fare, e nel 2015 lo stiamo facendo, meglio.
"Meno tasse", “più lavoro”, più “pulito”, più “prodotto”. Sul fatto che sia giusto pagare per l’immondizia che produciamo non c’è dubbio, su quanto possa essere importante ed economicamente produttivo quel “più prodotto” è……..facile da capire leggendo i nostri milioni di Kg.   
Per costruire un inceneritore servono fino a 450 milioni di Euro; se volessero farne “solo” 12 nuovi, siamo oltre i 5 miliardi, in project financing. I privati dovranno pure guadagnare, magari anche pagare interessi ed infatti i contratti prevedono sempre non meno di 20 anni di introduzione di monnezza da bruciare ad un costo determinato. Facciamo 20 miliardi nei 20 anni? (magari!).
Conseguenza: i comuni che “buttano” in discarica o che utilizzano i “termovalorizzatori” sono anche quelli più cari per i cittadini. Non sono i 40 ladroni, sia chiaro, ma studiare di più ed essere meno pigri magari aiuterebbe! (e fare la differenziata non è difficile, qualche mugugno iniziale poi fila via che è un piacere,...se ci si organizza con criterio e la consapevolezza che sarà sempre più importante)
Però c’è un problema: se ricicliamo di più la monnezza all’inceneritore non arriva o é poca!
Nessuna preoccupazione, si paga comunque, io, tu, tuo figlio, mio nipote ecc. e ci becchiamo tutto quello che viene;
In alternativa si pagano le penali, come i tedeschi che riciclando almeno guadagnano qualcosina.
Perché noi dobbiamo “strategicamente” incasinarci di più ?
Vero è che il nostro governo trova parecchie difficoltà a presentare i decreti attuativi in Parlamento, ma si vedrà.
Ecco fatto, e ne vedremo ancora delle belle! su questo argomento, ridotto all’osso in questo post, tornerò certamente, con Economia Circolare e Fabbriche dei materiali.
Un saluto,

Es

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