giovedì 8 ottobre 2015

I Media, quanto l'Informazione incide sulla percezione dei fatti e "forma" l'opinione pubblica.

LentaMentEs 
E’ un’amena, tiepida, serata capoverdiana, alcuni piccoli imprenditori italiani chiacchierano, dopo cena del più e del meno; si giunge ad argomenti quali crisi, ripresa economica e migranti e su quanto siano diverse le informazioni di stampa e telegiornali da ciò che viene riferito loro da parenti ed amici e dalla diversa percezione che se ne ha “da lontano”.

Si finisce per argomentare su libertà ed autorevolezza degli organi di informazione e su come una notizia nasconda sempre “interessi” che nulla hanno a che fare con la notizia in se; in sostanza, l’informazione é tutt’altro che la notizia che, anzi, diventa un “corollario” da usare e, soprattutto, da abusare.

Da notizie ed informazioni siamo sopraffatti, non si fa in tempo a metabolizzare quanto leggi o vedi in TV, che già un altro mare di notizie arriva a confondere ciò su cui stai riflettendo.

Eppure ciò che avviene non succede “di botto”, tutto è studiato, progettato e sostenuto,

alcuni esempi?

Crisi economica: parte dagli USA nel 2007/2008. gli Usa fanno quello che ritengono giusto per sostenere la loro economia, l’UE no...ma dopo 7-8  anni di crisi, Paesi messi sotto tutela dalla troika, costi sempre pagati dalla povera gente, salvataggio di banche e, per contro, Welfare a puttane dappertutto, toh, spuntano le stesse ricette americane, svalutazione dell’Euro, Quantitative Easing, prezzo del petrolio basso e tac, come per miracolo,  tempo pochi mesi tutto sembra più roseo (salvo che per la povera gente).

Poichè politici e tecnici dei governi non sono deficienti,  la cosa è stata programmata! Se i cittadini hanno pagato ed a volte votato a favore dell’austerità, forse la mancanza di informazione “pulita e massiccia” gli ha impedito di avere una chiara idea della situazione e delle possibili soluzioni.

Ucraina e Primavere Arabe (sic!): chi abbia iniziato questa folle corsa “rivoluzionaria (sic!), Ue/ Usa o viceversa poco importa,  di sicuro non sono state rivoluzioni spontanee; noi, a casa nostra, le abbiamo studiate, programmate, sostenute finanziariamente e con armamenti, per lunghi periodi. Dato il via all’operazione “ti porto la democrazia sulla punta del mio missile”, è successo il patatrac.
Bella operazione per fabbricanti di armi, azzeccagarbugli politici, ottima per sostenere supremazia strategica, militare e/o economica.(chiarisco: in Ucraina, Tunisia, Libia e Siria siamo stati noi occidentali, non me lo sto inventando io adesso, anzi, qualche giorno fa gli Usa si sono lamentati che i russi bombardano ribelli addestrati dalla CIA. Più di cosi!).

Eppure è strano: Ucraina, i Paesi Nordafricani e la Siria, erano Paesi nell’orbita economica della UE.
Ora paghiamo le conseguenze economiche e non solo, della loro “instabilità” ed in sovrapprezzo applichiamo sanzioni alla Russia che per noi  è partner commerciale di lusso. Perchè allora? Io non lo so, forse l’essere subalterni agli USA potrebbe essere una debole spiegazione, purtroppo è davvero debole. Comunque non è questo l’argomento.

Mi chiedo: cosa sarebbe successo se una Informazione “pulita e massiccia” ci avesse raccontato che Regimi dittatoriali e qualche Democrazia autoritaria e/o totalitaria (sic!) SONO PROTETTI E SOSTENUTI DA NOI PER MOTIVI STRATEGICI E/O ECONOMICI (multinazionali)? Leggi, l’Eritrea, il Ruanda, Il Gambia, la Guinea Equatoriale, Arabia Saudita, sceiccati vari ed altri paesi, regimi dittatoriali, dove il disprezzo dei diritti umani è “normale”,  (Ed aggiungiamoci pure la Turchia).

Davvero un’opinione pubblica bene informata non sarebbe stata critica o contraria a queste “destabilizzazioni” ?

Voglio essere cinico: in tutti i “casini” in corso, l’UE sta perdendo SOLDI a palate. Ad esempio,
In campo turistico: le maggiori strutture turistiche dei paesi che abbiamo destabilizzato sono europee,
Industriale e commerciale: la Russia e, per sfogo economico l’Ucraina, Paese povero  ma pur sempre un Paese di 45 milioni di abitanti con grandi possibilità di sviluppo ora perdute per anni.(non parliamo poi di petrolio e ovviamente di migranti, anche Ucraini, che essendo biondini non si notano, arrivano con visti turistici e....)  

O beh, i soldi li perde la famigerata UE giusto? col cavolo,  l’UE siamo noi, lo Stato siamo noi: cinico, giusto o sbagliato che sia, sono soldi nostri, che faremmo meglio ad usare bene e con criterio anzichenò, ma sempre nostri, anche dei poveri e degli indigenti.

Migranti: da che mondo è mondo, di fronte alle guerre ed all’oppressione, si fugge, si emigra, con tutti i mezzi possibili, a costo di sofferenze ed a rischio della vita. Lo sanno, i migranti, Internet o chi li ha preceduti, li informano. Non importa se fuggono per avere salva la vita o per miseria, mettono assieme soldi per avere un futuro, incerto, ma almeno è una possibilità.
Il 25 Novembre sarà la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne:
Pensate davvero che scappando non sappiano di essere in pericolo di violenze e stupri? Pensate davvero che intere famiglie con bambini fuggano a cuor leggero?
Sapete che buona parte dei migranti che arrivano in Europa scappano anche da
EVENTI CHE ABBIAMO PROVOCATO NOI O DA REGIMI CHE PROTEGGIAMO NOI?
Non starò qui a difendere o propugnare ideali di assistenza e soccorso dovuti, prima di tutto,  per umana solidarietà. Assistenza, soccorso, rifugio,  hanno dovuto essere inseriti in trattati internazionali,  altrimenti ai migranti avremmo sparato,  non solo innalzato barriere,

Mi chiedo: dove sono i grandi Media, la grande Informazione di fronte a temi come questi. Servono solo a dare ampio spazio a chi semina preoccupazione e paure? Qual’è il loro interesse?


Che i rappresentanti che noi stessi liberamente votiamo ce la raccontino storta è fuori di dubbio, che l’Informazione abbia un enorme peso nella formazione dell’opinione pubblica ma si “censuri”, volontariamente o meno,  pure.

Eppure, sembrerà strano, le informazioni più interessanti, che verranno a galla fra qualche tempo, non sono nascoste, ci sono, magari all’interno di un lungo articolo e trattate con noncuranza o in qualche trasmissione notturna delle televisioni, oppure compaiono una volta poi finiscono nel dimenticatoio.

Come poi venga data una notizia e se questa sia completa, documentata, commentata senza sotterfugi mettendo sullo stesso piano il pensiero di tutte le parti interessate,  è un altro discorso ancora;
Piuttosto si tratta si decidere: una notizia incompleta o parzialmente taciuta è vera o falsa?

Mi viene in mente la definizione “popolo bue” che non capisce e non capirà mai nulla!
E’ possibile che noi capiamo qualche cosa se veniamo imbottiti di menzogne? (sì, ho deciso che una mezza verità equivale ad una menzogna).

Mi vengono in mente politici in piazza a gridare “prima gli italiani” mentre sprechiamo di tutto e si potrebbe fare “prima chi ne ha bisogno”.

Mi vengono in mente TITOLONI, di solito annunci positivi sul nostro futuro, leggete, sarà tutto un fiorire di “dichiarazioni” positive e  direte: è fatta, che bello! Attenzione, da qualche parte, in qualche dichiarazione,  ci sarà un “ma” o un suo sinonimo: mettetevi il cuore in pace, non succederà nulla, oppure un gran polverone utile a coprire qualche brutta nuova o un bello scambio che favorirà certamente una qualche speculazione che pagheremo noi, ed infine, il classico topolino, vuoto come una vescica bucata,   scommettiamo? A che pro il titolone?

Tutto, in fondo, viene detto, ci si gira attorno nei talk show, nelle cosiddette trasmissioni di approfondimento, ma lo spazio ai demagoghi (e per demagoghi intendo anche i governanti) è sempre e comunque prevalente, perché?
E’ talmente prevalente che persino le parole del Papa appaiono sottotraccia, riportate per dovere formale, esattamente come le parole del premio Nobel per l’Economia Stiglitz passavano per “fantasiose” quando affermava che l’UE, con l’austerità, sbagliava, perché?

Forse perché qualsiasi dibattito e quindi qualsiasi politica, di fronte ad una opinione pubblica bene informata, diventerebbero una fatica?

Mhhh, poderia ser !

E.s

P.S.: visto il titolo del post, mia moglie, che partecipa ad un gruppo FB, mi fa notare una serie di commenti di qualche tempo fa, aventi per luogo Sommacampagna, per oggetto-alibi il forse futuribile Centro Commerciale e per soggetti formazioni politiche, informazione locale, comitati e cittadini: della serie dove i social non informano ma fanno pensare, male. (se poi certi post diventano virali, apriti cielo!)

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